...Siamo tutti Clandestini...

sabato 26 gennaio 2008

27 GENNAIO...IL GIORNO DELLA MEMORIA







שואה Sho'ah



L'espressione Shoah si riferisce al periodo che intercorre fra il 30 Gennaio 1933, quando Hitler divenne Cancelliere della Germania, e l'8 Maggio 1945, la fine della guerra in Europa: in questo periodo furono milioni le persone soppresse dalla follia razziale nei confronti non solo degli ebrei . Tra i gruppi assassinati e perseguitati dai nazisti e dai loro collaboratori, vi erano: zingari, serbi, membri dell'intellighentia polacca, oppositori della resistenza di tutte le nazionalità, tedeschi oppositori del nazismo, omosessuali, testimoni di Geova, delinquenti abituali, o persone definite "anti sociali", come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti.
La giornata tipo di un detenuto in un campo di concentramento era:
In estate, la sveglia avveniva da Lunedì a Sabato, alle 4.45. Alle 5.15 si effettuava l’appello. Le ore lavorative: dalle 6 alle 12 e dalle 13 alle 19. fra le 12 e le 13 vi era la pausa meridiana che comprendeva la marcia per raggiungere il campo dal posto di lavoro, quella del ritorno e l’appello per certe squadre che lavoravano nella zona del campo. Dopo le 19 vi era un altro appello e il rancio. Alla domenica lavoravano soltanto alcune squadre addette all’industria bellica ed i prigionieri che erano in punizione. In inverno la sveglia avveniva alle 5.15; l’inizio e la cessazione del lavoro nella cava di pietra dipendeva dalla durata della luce del giorno. Nell’industria bellica il puro lavoro era di 11 ore giornaliere.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

6 commenti:

  1. oggi è importante RICORDARE, perchè non si facciano di nuovo gli stessi errori, perchè l'odio per chi è diverso e la pensa diversamente non sia odiato, rocordiamo sempre che sppure diversi siamo tutti quanti UOMINI e FIGLI DELLO STESSO DIO

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  2. Ricordare non basta...La giornata della memoria ci rende consapevoli di ciò che è stato e ci aiuta a non dimenticare...Ma l'AGIRE è la vera svolta!
    L'unica arma possibile per far si che non si ripetano più questi errori è AGIRE!
    Ricordare è sicuramente un segno di grandissimo rispetto e di ossequio nei confronti delle milioni di persone che hanno pagato con la vita colpe che non avevano...Sono contento che sia stata istituita la GIORNATA DELLA MEMORIA, ma sono fermamente convinto che la vera differenza la facciamo nel momento in cui oltre a ricordare prendiamo atto di quanto è accaduto,rielaboriamo quanto abbiamo appreso e individuiamo possibili scenari futuri su cui AGIRE per non sbagliare più...Questo è sicuramente un processo graduale...
    Per ora impariamo a ricordare e rielaborare...L'AGIRE se siamo capaci di fare almeno questo verrà da se...
    meditiamo e rielaboriamo...

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  3. Agire...agire...che cosa significa oggi "Agire"...caro "Andrea"..che cosa significa per te l'azione...che cosa fai o vorresti fare tu in concreto ??

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  4. Per iniziare già nel mio piccolo mi documento, leggo molto e mi interesso alle cose, piccole o grandi che siano. Non lascio nulla al caso e cerco di vedere sempre le cose con occhi nuovi, sotto una nuova luce, per non cadere nella monotonia e nella banalità...Anche questo è agire...
    Agire è manifestare quando c'è ne bisogno, agire è scrivere quello che a tanti può sembrare uno stupido post sul sito di una associazione che ancora conoscono in pochi, agire è mettersi in gioco con le proprie idee quando tutti ti dicono di omologarti alla società, agire è scrivere "un racconto nel sud..." su un tema impoortante di cui pochi conoscono l'esistenza, agire è far conoscere ai tuoi colleghi di lavoro un universo di cui non sono a conoscenza (Azione cattolica,sito meklaie,iniziative culturali)...
    Questo per me è agire.
    Lo faccio tutti i santi giorni della mia vita, con i miei limiti e le mie debolezze, ma lo faccio con costanza...
    Non mi piango addosso, studio e lavoro...e sono questi maggiormente gli ambiti dove agisco...
    Non pensiamo che si debbano per forza fare "super mega cortei per la pace" oppure "incateniamoci sotto il municipio" o ancora "diamoci fuoco davanti l'altare della patria"...niente di tutto questo...L'eclatanza genera troppo spesso superbia e protagonismo...e si rischia di perdere la motivazione reale per cui si compie un gesto...
    Caro "ragazzo ebreo"...spero che anche tu agisca nella tua vita...non rimanere chiuso nei tuoi schemi mentali...apriti...sono sicuro che tutti noi abbiamo delle potenzialità che non riusciamo a sfruttare a pieno...prendiamone coscienza e facciamo fruttare questi TALENTI che ci sono stati elargiti con tanta abbondanza...
    Ti ringrazio per il tuo intervento, mi hai dato la possibilità di esprimere al meglio ciò che pensavo.

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  5. Di fronte ad un dramma storico, a tanta sofferenza il termine "AGIRE" è veramente problematico e contraddittorio...
    E' più facile a questo punto definire il "non agire"..,l'essere passivi di fronte alla realtà che ci circonda...
    In questa maniera l'agire diviene molto personale e soggettivo...l'importante è fare consapevolmente qualcosa e non cadere nella banalità...poi vedrà Qualcuno più in alto come e dove portare tali azioni

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  6. AGIRE derive dal latino AGERE e significa: andare, venire, condurre, spingere innanzi, fare, operare.
    Vuol dire non solo parole ma fatti, azioni concrete. Vuol dire mettersi in discussione, credere in qualcosa e portarla fino in fondo.
    Ma a volte questo "AGIRE" ti porta anche a rinciare e a sacrificare molto in nome di un idelae e di una voglia di fare che senti nel profondo di te stesso.

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